Gabriele Duma
Diplomato alla Scuola di Teatro Colli nel 1985 e diplomato in Contrabbasso al Conservatorio Martini di Bologna.
Dal 1985, come attore, ha preso parte alla messa in scena di oltre 80 spettacoli teatrali, con Marco Baliani, Mario Missiroli, e con Vincenzo Cerami, Marcello Bartoli, Gastone Moschin e Mihail Butkievic.
Dal 1990 conduce una personale ricerca artistica dedicata al teatro musicale, che lo porta a realizzare per diverse Fondazioni Liriche italiane una serie di Racconti d’Opera, nei quali sperimenta la combinazione dei linguaggi del teatro di narrazione e della lirica. Fra il 2004 e il 2020 collabora con l’Accademia del Maggio Musicale fiorentino e con la Scuola dell’Opera di Bologna.
Dal 2020 è insegnante di recitazione presso la Bernstein School of Musical Theatre di Bologna. Nel 2022 debutta al Summer Musical Festival con la regia del musical “Dogfight”.
Diplomato alla Scuola di Teatro Colli nel 1985 e diplomato in Contrabbasso al Conservatorio Martini di Bologna.
Dal 1985, come attore, ha preso parte alla messa in scena di oltre 80 spettacoli teatrali, con Marco Baliani, Mario Missiroli, e con Vincenzo Cerami, Marcello Bartoli, Gastone Moschin e Mihail Butkievic.
Dal 1990 conduce una personale ricerca artistica dedicata al teatro musicale, che lo porta a realizzare per diverse Fondazioni Liriche italiane una serie di Racconti d’Opera, nei quali sperimenta la combinazione dei linguaggi del teatro di narrazione e della lirica. Fra il 2004 e il 2020 collabora con l’Accademia del Maggio Musicale fiorentino e con la Scuola dell’Opera di Bologna.
Dal 2020 è insegnante di recitazione presso la Bernstein School of Musical Theatre di Bologna. Nel 2022 debutta al Summer Musical Festival con la regia del musical “Dogfight”.
Recitazione Musicale
II ANNO
Un lavoro di ricerca sulla fusione tra suono della parola e musica.
La musica verrà intesa non come semplice accompagnamento, bensì come partitura sulla quale la parola si innesterà come componente fondamentale, per arrivare ad un originale spartito in cui si fonderà con la nota musicale e diventerà un tutt’uno con essa.
Rispettare attacchi, tempi, ritmi precisi, con lo stesso rigore del canto; ma naturalmente il lavoro sull’immedesimazione emotiva non sarà trascurato, bensì valorizzato: la musica sarà una “gabbia” rigorosa ma giocosa, che vincolerà e libererà allo stesso tempo la creatività e l’interpretazione.